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Fabio Regazzi
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Interpellanza -Sostituzione delle luci pista dell’aeroporto cantonale di Locarno: il Governo ticinese non si oppone al progetto e ora si attende una rapida decisione dell’Autorità federale competente

17 Dicembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Chiedo al Consiglio federale:

1. L’aeroporto di Locarno, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche e funzionali (tre piste in parallelo e sicurezza aerea garantita in modo professionale) già dagli anni quaranta è la sede della formazione base dei piloti militari e civili. Il Consiglio federale conferma questa sua vocazione e valenza nazionale?

2. Nella formazione dei piloti civili e militari il volo notturno è uno degli aspetti importanti. Per questo motivo una delle tre piste è stata dotata di un impianto di illuminazione che ora va sostituito. Il Consiglio federale conferma questa valutazione?

3. Il Consiglio di Stato del Canton Ticino, in risposta ad un’interrogazione, ha affermato che la competenza ad autorizzare questa sostituzione è solo dell’Autorità federale. Ciò significa che il preavviso tecnico cantonale presentato nella procedura federale di approvazione va considerato come un’esternazione di una preoccupazione settoriale, che per altro le direzioni civili e militare dell’aeroporto ed il Municipio di Locarno hanno recepito, giungendo tuttavia ad un conclusione opposta, ovvero che le luci devono essere sostituite. Il Consiglio federale conferma che le premesse per approvare il progetto siano ora date? Se sì, quando lo farà?

Motivazione

Negli anni quaranta il Dipartimento militare della difesa occupò la campagna di Locarno grazie all’apertura dell’aeroporto civile del 1939. Locarno è riconosciuto come unico vero e proprio aeroporto svizzero ad uso misto civile e militare. Le infrastrutture operative e logistiche si sono poi costantemente sviluppate con investimenti complessivi negli ultimi decenni di ca. 200 milioni di franchi. Tutte le decisioni politiche a livello nazionale (Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica – PSIA e Piano settoriale militare – PSM), cantonale (Piano direttore cantonale, 2009, scheda M9 di rango “Dato acquisito” e PUC del Parco del piano di Magadino del 2014) hanno confermato l’avvenuta coordinazione, anche per le attività di volo notturne, dell’aeroporto con il contesto territoriale locale e regionale. Il Consiglio di Stato del Canton Ticino il 13 novembre 2019 ha precisato come il preavviso cantonale negativo è limitato ad una preoccupazione settoriale e che la competenza decisionale è solo federale. Le basi affinché l’autorizzazione federale venga ora rilasciata sembrerebbero quindi date.

Domanda – Interesse di mora applicati dalla Confederazione. Quo vadis?

10 Dicembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Il 29 settembre 2016 ho presentato l’iniziativa parlamentare 16.470, “Interessi di mora applicati dalla Confederazione in linea con i tassi di mercato”, approvata dalle due CAG del Parlamento. Con la stessa si chiede di sostituire l’interesse moratorio del 5 per cento fissato nel CO, con una disposizione che lo leghi all’andamento generale dei tassi d’interesse di mercato.

Chiedo al Consiglio federale:

– A che punto è il messaggio del Consiglio federale che introduce la modifica chiesta dall’autore dell’iniziativa parlamentare in oggetto?

– Entro quando verrà presentato?

Risposta del Consiglio federale

Domanda – Il trust in Svizzera a che punto siamo?

10 Dicembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Depositata il 13 dicembre 2016, l’iniziative parlamentare Regazzi 16.488 per l’istituzione del trust nella legislazione svizzera è stata approvata dalla CAG delle due Camere il 20 ottobre 2017 e il 26 aprile 2018. Essa affida al Consiglio federale il compito di istituire le basi legali che permettano l’introduzione del trust nel nostro ordinamento.

Chiedo:

– A che punto sono i lavori del gruppo di esperti incaricato di formulare proposte di disciplina dal punto di vista giuridico e fiscale?

– Entro quando verrà presentato il relativo messaggio?

Risposta del Consiglio federale

Interpellanza – Gestione del traffico ai portali del Gottardo

26 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo depositato

Chiedo al Consiglio federale:

1. Dal 1995 a oggi i transiti attraverso la galleria stradale del Gottardo sono rimasti piuttosto costanti mentre le code ai portali negli ultimi anni hanno subito un aumento considerevole: conferma questa valutazione e se sì come si spiega?

2. A fronte di questa preoccupante evoluzione sono state valutate delle misure per migliorare la situazione?

3. Fermo restando che la sicurezza è importante, non ritiene in particolare che il sistema “a contagocce” di gestione del traffico ai due portali dovrebbe essere ripensato e reso più dinamico?

4. Per quale motivo al portale sud del tunnel del Gottardo la terza corsia di emergenza, almeno nel periodo estivo, non viene trasformata in corsia di uscita per coloro che vogliono percorrere il passo del San Gottardo o della Novena, analogamente a quanto avviene al portale nord?

5. In caso di panne di veicoli o incidenti all’interno della galleria sono pensabili misure per velocizzare gli interventi di soccorso, riducendo così il tempo di chiusura del tunnel?

Motivazione

Dal 1995 in poi le statistiche indicano che i transiti attraverso il tunnel Gottardo sono rimasti piuttosto costanti, seppure con un andamento altalenante. Ciò nonostante la sensazione è che le ore di colonna ad entrambe i portali siano, soprattutto negli ultimi anni, significativamente aumentate anche al di fuori dei periodi più sensibili con il conseguente impatto ambientale che ciò comporta per gli abitanti di Uri e della Leventina, senza dimenticare l’incremento del traffico parassitario nei paesi. A questo riguardo sarebbe interessante sapere se esistono statistiche che confermano questa valutazione. In ogni caso questo importante incremento delle code a fronte di transiti costanti risulta difficilmente giustificabile. Molti, e fra questi anche qualche esperto, ritengono che il cosiddetto sistema “a contagocce” debba essere ripensato e reso più dinamico. In questo senso sarebbe pertanto auspicabile che USTRA si chini su questo tema per valutare soluzioni alternative. Sempre restando in tema non si comprende per quale motivo, almeno nei periodi estivi, al portale sud non viene adottatala soluzione in vigore al portale nord che prevede l’utilizzo della corsia di emergenza quale uscita verso i passi. Non da ultimo anche la gestione in caso di panne e incidenti andrebbe ottimizzata nell’ottica di ridurre i tempi di chiusura del tunnel.

Interpellanza – Progetto terzo binario a Bellinzona: le FFS devono rispettare la legge

25 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo

Chiedo al Consiglio federale:

1. È informato che le FFS nel progetto per la realizzazione del terzo binario a Bellinzona prevedono superamento di ben 4,2 volte (!) il valore limite del flusso elettromagnetico (microtesla) imposto dall’Ordinanza federale sulle radiazioni non ionizzanti (ORNI)?

2. Come valuta questa situazione e anche il fatto che le FFS non hanno ritenuto di informare le autorità comunali di Bellinzona e gli abitanti potenzialmente toccati, fra i quali ci sono anche degli allievi di scuola elementare che frequentano una palestra?

3. Ritiene accettabile, come hanno lasciato intendere nel Rapporto di impatto ambientale (RIA), che le FFS – azienda di proprietà della Confederazione – a fronte di un superamento di oltre il 400 percentuale chiedano una deroga ai limiti imposti dall’ORNI?

4. Intende intervenire sulle FFS affinché queste disposizioni a tutela della salute pubblica vengano rispettate? Se no, non ritiene che ci sarebbe una disparità di trattamento con le aziende private creando un pericoloso precedente?

Motivazione

Nell’ambito della realizzazione del progetto di terzo binario a Bellinzona le FFS prevedono un superamento del flusso elettromagnetico (microtesla) provocato dalla linea di contatto da 15 000 Volt di ben 4,2 volte (!) rispetto al limite imposto dall’ORNI. Stando a quanto dichiarato ai media dal sindaco di Bellinzona, di questo importante superamento né il Municipio e nemmeno i confinanti toccati erano stati informati. Da parte loro le FFS, nel relativo RIA hanno preannunciato di voler chiedere una deroga all’ORNI, lasciando intendere che non esistono margini di manovra nei limiti della fattibilità tecnica e finanziaria per ulteriori ottimizzazioni. Il tema ha suscitato una viva preoccupazione sia a livello dell’autorità politica comunale che della popolazione potenzialmente toccata, e in particolare dei genitori degli allievi della scuola elementare di Bellinzona Sud, la cui palestra si trova nel perimetro toccato dalle radiazioni; l’associazione che li rappresenta ha inoltrato opposizione contro il progetto, che va ad aggiungersi a quella del Municipio di Bellinzona e di diversi confinanti. A fronte di questa situazione, il Consiglio federale dovrebbe intervenire sulle FFS affinché vengano adottati tutti i provvedimenti necessari per rispettare le disposizioni legali in materia di salute pubblica: da un’azienda della Confederazione è lecito attendersi che dia il buon esempio!

Iniziativa – Esentare le PMI dall’obbligo di pagamento del canone radio-tv!

20 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Tutte le aziende con meno di 250 dipendenti dovrebbero essere esentate dal canone radiotelevisivo, che da quest’anno viene imposto a tutte le persone giuridiche con un fatturato superiore ai 500mila franchi.

È questa la proposta contenuta in un’iniziativa parlamentare inoltrata ieri dal Consigliere nazionale Fabio Regazzi e sottoscritta da ben 50 colleghi, tra i quali i deputati ticinesi di PPD, PLR, Lega e UDC e anche dai presidenti di tre important Partiti (Albert Rösti/UDC, Gerhard Pfister/PPD e Jürg Grossen/VL). L’imposizione delle aziende ha permesso di ridurre l’onere a carico delle economie domestiche a 365 franchi. Va ricordato che con il canone la SSR può incassare al massimo 1,2 miliardi di franchi. L’onere totale a carico delle persone giuridiche è di circa 190 milioni di franchi.

A differenza della proposta formulata con un’analoga iniziativa parlamentare di Gregor Rutz (UDC/ZH), la soluzione qui proposta vuole tutelare le PMI che sono state pesantemente ed inguistamente chiamate alla Cassa con la nuova tassa radio-tv: basti pensare che ci sono piccole imprese che nel regime precedente pagavano 200  franchi per lo stesso apparecchio radiofonico in officina e ora ne versano ben 5.750, vale a dire 26 volte di più!.

Invece del discutibile e molto criticato criterio della cifra d’affari, viene ora proposto di prendere in considerazione il numero di collaboratori: la soglia di 250 dipendenti corrisponde alla definizione attuale della taglia delle piccole e medie imprese. Il calcolo verrebbe fatto in termini di posti a tempo pieno e gli apprendisti non verrebbero presi in considerazione. Va infine ricordato che la ragione d’essere delle aziende non è di tenere i dipendenti davanti alla TV durante l’orario di lavoro e considerato che comunque le persone fisiche che le compongono versano già il canone nelle rispettive economie domestiche, farlo pagare alle imprese (e soprattutto alle PMI) rappresenta una doppia imposizione ingiustificata che va corretta.

Interpellanza – Piano d’azione nazionale anti-mafia: a che punto siamo?

19 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo

In una recente intervista (RSI, Quotidiano, 02.09.2019), la Direttrice Nicoletta Della Valle ha confermato che l’Ufficio federale di polizia ha affinato e sviluppato i contenuti del piano antimafia, annunciato poco meno di un anno fa, dichiarando anche come il fenomeno sia purtroppo stato per lungo tempo sottovalutato in Svizzera.  La Direttrice di Fedpol ha poi precisato che il piano contempla soprattutto misure di polizia amministrativa e ha carattere preventivo. Considerato che ad oggi il piano antimafia non è ancora stato presentato ufficialmente, chiedo al Consiglio federale:

  1. Condivide l’affermazione della Direttrice di Fedpol secondo cui il fenomeno delle mafie sia stato sottovalutato dalle autorità svizzere?
  2. Il piano di lotta alle mafie avrà dunque l’impostazione e il respiro di un vero e proprio “piano d’azione nazionale” (PAN) sul modello del Piano d’azione nazionale contro il terrorismo?
  3. Quando verrà presentato ufficialmente?
  4. Oltre alla prevenzione e alla formazione, il futuro piano prevede nuove misure di coordinamento tra cantoni, Confederazione e MPC, e di perseguimento del fenomeno mafioso? Se sì, quali?
  5. Considerate le difficoltà e i ritardi della Svizzera nel perseguimento delle organizzazioni mafiose, all’interno del futuro PAN sono previste misure per potenziare la dotazione del MPC ?
  6. Dal momento che da alcuni anni cantoni di frontiera come il Cantone Ticino hanno accresciuto il loro impegno nella lotta al fenomeno, anticipando anche delle misure sul piano federale, non ritiene il Consiglio federale di dover aumentare le risorse destinate ai cantoni più a rischio di infiltrazioni mafiose?

 

Motivazione

Il pericolo di infiltrazioni mafiose è stato a lungo sottovalutato in Svizzera per stessa ammissione di Fedpol, anche a causa di problemi sistemici sia a livello di effettivi sia nella ripartizione delle competenze tra Confederazione e cantoni. Negli ultimi anni grazie a una migliore collaborazione tra Fedpol e le autorità di polizia del Cantone Ticino, sono stati emanati 13 divieti di entrata per persone condannate all’estero per mafia. Da lì l’importanza per la Svizzera di dotarsi di un vero e proprio piano d’azione nazionale anti-mafie esteso a tutti i cantoni, riconoscendo nel contempo a questi ultimi e allo stesso MPC maggiori competenze e anche risorse.

Domanda -Svapare può essere pericoloso. Quali misure preventive per le sigarette elettroniche?

18 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo

Negli Stati Uniti si segnalano sette morti per effetto del “vaping”. Come negli altri casi, il decesso è avvenuto per una grave insufficienza polmonare causato, pare, dal cocktail di aromi.

Chiedo al Consiglio federale:

1. Come valuta le cause dei decessi a causa del “vaping”?

2. Intende limitare il consumo e la vendita di sigarette elettroniche, e se sì come, considerato che gli aromi attraggono soprattutto i giovani?

3. Intende promuovere delle campagne di sensibilizzazione mirate ai minori?

Domanda – Cosa intende fare l’USTRA per snellire il traffico in attesa del collegamento veloce del Locarnese?

18 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo

A partire dal 1° gennaio 2020 la tratta fra Locarno e Bellinzona passerà alla Confederazione. Attualmente sono in corso valutazioni sul progetto presentato dal Canton Ticino ma nella migliore ipotesi passeranno ancora parecchi anni prima di vederlo realizzato.

Tenuto conto che il traffico su questo tratto di strada è molto intenso e che il popolo ticinese ha respinto a larga maggioranza un progetto di semaforizzazione, chiedo al Consiglio federale: quali misure intende adottare USTRA per migliorare la situazione?

Postulato – Evitare che l’attuale quadro legale ostacoli le prassi di welfare aziendale

21 Giugno 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin
Testo

Il Consiglio federale è incaricato di presentare in un rapporto la situazione attuale delle misure o prassi di welfare aziendale più diffuse in Svizzera, e di indicare quali di queste sono ostacolate dalle normative in vigore. Di seguito una lista (non esaustiva) di leggi, che potrebbero essere oggetto di analisi:

1. Legge federale sul lavoro;

2. Legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti;

3. Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità;

4. Legge federale sull’armonizzazione delle imposte dirette dei cantoni e dei comuni;

5. Legge federale sull’imposta federale.

Un capitolo dovrà essere dedicato all’approfondimento di eventuali incompatibilità/difformità/incongruenze con il modulo di certificato di salario.

Il rapporto illustrerà le distorsione tra le misure di welfare aziendale introdotte dalle aziende elvetiche con le disposizioni legali suindicate, per quale motivo si producono e come possono essere ridotte, analizzando gli aspetti finanziari e non finanziari, nonché gli effetti diretti e indiretti. Inoltre, verranno anche incluse le aziende statali e parastatali (se beneficiano ad esempio di qualche vantaggio a livello di legge o di incentivi).

Il rapporto presenterà la situazione a livello federale, ma terrà conto anche dei rapporti eventualmente già redatti a livello cantonale.

 

Motivazione

In assenza di una definizione giuridica di “welfare aziendale” nella legislazione elvetica, occorre fare riferimento alla descrizione attribuita nel concreto dalle aziende e operatori (ossia: “l’insieme dei benefit contrattuali consistenti nell’agevolazione all’acquisto di beni o all’accesso a servizi volti a incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia attraverso una diversa ripartizione della retribuzione”). Nella pratica questo vuoto giuridico è fonte di interpretazioni diverse delle misure di welfare aziendale, la cui messa in pratica viene a volte ostacolata dalle normative vigenti. In questi casi, le aziende trovano degli escamotage per evitare di rendere vane le proprie prassi e di comunque offrire dei vantaggi ai propri collaboratori, in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa, e in particolare di conciliabilità lavoro e famiglia (esempi: offerta di pasti in azienda che viene poi caricata sul certificato salario del collaboratore).

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