Interpellanza – Accordo Svizzera-Italia sul finanziamento del corridoio di 4 metri
Accordo Svizzera-Italia sul finanziamento del corridoio di 4 metri: come verranno regolate le gare di appalto?
Si chiede al Consiglio federale:
1. All’art. 3 dell’Accordo tra Consiglio federale e Governo italiano per lo sviluppo delle infrastrutture della rete ferroviaria si fa menzione a due organi, al Comitato direttivo e alla Commissione bilaterale (art. 3): da chi saranno composti sia da parte svizzera che italiana, con quali poteri decisionali e quali mansioni?
2. Le black list che l’Italia ha allestito nei confronti delle aziende svizzere potrebbero svantaggiarle nella gara di appalti?
3. Queste gare di appalto saranno sottoposte al diritto italiano?
4. Se sì, come verranno regolate: sarà ad esempio possibile procedere con dei mandati diretti per lavori al di sotto di una certa soglia?
5. In maniera generale, esiste un margine di manovra per fare in modo che le aziende svizzere vengano favorite, posto che il nostro Paese è il principale finanziatore delle infrastrutture?
6. Quali garanzie sono state chieste dalla Svizzera affinché i lavori vengano eseguiti entro i termini e gli importi prestabiliti? Chi si assumerà l’onere di un eventuale sorpasso
Motivazione
La Svizzera investirà in Italia 280 mio. di CHF per la realizzazione del corridoio di 4 metri su suolo italiano. La prassi di sovvenzionare opere infrastrutturali all’estero non è nuova per la Svizzera.
Tuttavia questo progetto costituisce una chance anche per l’Italia (stando a uno studio dell’università la Bocconi di Milano, l’attivazione graduale del corridoio di 4 metri porterebbe a risparmi di trasporto di oltre 1,9 mia. di euro, a cui vanno aggiunti benefici ambientali stimati a quasi 700 mio. e fino a un massimo di 4’000 nuovi posti di lavoro nella logistica). È lecito chiedersi se questo importante investimento da parte della Confederazione non potrebbe assicurare anche qualche vantaggio o preferenza per le aziende svizzere, dal momento che il principale agente finanziatore è il nostro Paese. Invece le attuali difficoltà con cui le ditte elvetiche sono confrontate sul mercato italiano (black list), fanno sorgere qualche timore circa le possibilità di poter partecipare alle gare di appalto senza essere discriminate. A ciò si aggiunge l’incertezza istituzionale che caratterizza l’Italia da qualche tempo che potrebbe far sorgere il timore di vedere trasformato il progetto di corridoio di 4 metri in uno psicodramma come il cantiere Stabio-Arcisate, o peggio ancora in una clamorosa incompiuta.
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