Domanda – Jihadismo in Svizzera: quali misure per contrastare il fenomeno?

Testo:

Riguardo le dichiarazioni del 7 settembre del procuratore generale della Confederazione M. Lauber circa il reclutamento di 40 svizzeri o residenti nel nostro Paese da parte di organizzazioni jihadiste, chiedo:

– Come valuta la pericolosità del fenomeno jihadista in Svizzera?

– È intenzionato a rafforzare le misure legislative e di intelligence per prevenire e contrastare il jihadismo?

– Viste le ramificazioni internazionali, quali collaborazione sono in atto con gli altri Stati europei?

Risposta del Consiglio federale del 15.09.2014

Il Servizio delle attività informative della Confederazione afferma nel proprio rapporto sulla situazione 2014 che la maggiore minaccia terroristica per la Svizzera è costituita dal terrorismo jihadista. Benché tuttora la Svizzera non figuri tra gli obiettivi dichiarati e prioritari dei gruppi jihadisti, occorre considerare che eventuali atti terroristici potrebbero essere perpetrati anche da singoli individui ideologicamente radicalizzati e che i cittadini e le cittadine svizzeri all’estero potrebbero diventare vittime di rapimenti o attentati di stampo terroristico. Fedpol precisa nel proprio rapporto annuale sul 2013 che al momento non sussiste alcun indizio riguardo alla pianificazione o preparazione di un attentato in Svizzera. Gli estremisti violenti di matrice islamista tendono soprattutto a servirsi del nostro Paese come base di supporto per il finanziamento, la propaganda e la logistica.

Il Consiglio federale prende atto costantemente della situazione di minaccia jihadista e Valuta la necessità d’intervento. Soprattutto in materia di raccolta d’informazioni e prevenzione riscontra lacune evidenti, che dovrebbero essere colmate dalla nuova legge sul servizio informazioni, il cui messaggio è stato adottato dal consiglio federale in febbraio 2014. Ulteriori lacune nell’ottica del perseguimento penale sussistono nella sorveglianza della telefonia via Internet e potrebbero essere colmate grazie alla corrente revisione della legge sulla sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni. Con un decreto del 2010, il Consiglio federale ha peraltro già provveduto a rafforzare l’attività di monitoraggio e di contrasto alle attività jihadiste in Internet. Infine, ai fini della lotta contro il reclutamento e l’addestramento di terroristi, l’11 settembre 2012 il Consiglio federale ha firmato la Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo. Nel quadro della ratifica e dell’attuazione della Convenzione viene attualmente vagliata l’introduzione di una o più disposizioni penali che puniscano gli atti preparatori del terrorismo.

Nell’ambito della lotta al terrorismo, la Svizzera coopera ormai da anni in modo stretto ed efficace con gli altri Stati europei. Fedpol è ad esempio membro del Police Working Group on Terrorism di orientamento operativo e degli altri Analysis Work Files di Europol che si occupano di questo tema. Anche il Servizio delle attività informative della Confederazione partecipa a organi analoghi costituiti in seno al raggruppamento dei servizi d’informazione a livello strategico, infine, la Svizzera garantisce il proprio impegno in prima linea nel quadro dell’ONU, dell’OSCE e del Global Counterterrorism Forums.

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