Interpellanza – Travertino romano alla stazione FFS di Bellinzona: una scelta che mostra già le prime crepe…
Testo
Alla stazione FFS di Bellinzona, la cosiddetta “Porta del Ticino”, dopo alcune settimane di prova su un campione di travertino romano posato nel sottopassaggio di accesso alla stazione, sono già emerse le prime crepe e segni di rapido degrado. Il manifestarsi e la presenza di crepe e di fessure non deve essere mai sottovalutata: normalmente è sintomatica di una insufficiente solidità del materiale o di una sua inadeguatezza. Chiedo pertanto al Consiglio federale:
1. Che indicazioni si possono trarre dalle prime crepe visibili sul campione di travertino romano posato alla stazione di Bellinzona?
2. In caso di inaffidabilità del materiale, che potrebbe costringere le FFS a doverlo riparare e/o sostituire dopo breve tempo, chi si assumerà i costi delle lastre crepate visto che il materiale verrà fornito da un’azienda italiana?
3. Alla luce dei risultati emersi dal campione, non si ritiene di riconsiderare la decisione di scegliere il travertino romano rispetto al materiale indigeno più affidabile?
5. Corrisponde al vero che i responsabili degli spazi all’interno della Stazione stiano valutando l’utilizzo di altro materiale a causa dei problemi causati dal travertino?
Motivazione
La decisione di impiegare il Travertino romano, una pietra estera, ha suscitato vive incomprensioni e proteste in Ticino, dove il settore del granito sta attraversando una grave crisi a causa della concorrenza estera (recentemente sono fra l’altro stati annunciati decine di licenziamenti).
In una precedente interpellanza (16.3090), oltre a spiegare quanto fosse inopportuna dal profilo simbolico e a mettere in dubbio la qualità del materiale, avevo attirato l’attenzione del Consiglio federale riguardo l’esistenza di valide alternativa nel granito del Ticino, estratto a pochi chilometri da Bellinzona.
Un recente sopralluogo in stazione ha purtroppo permesso di evidenziare delle crepe sul campione di travertino posato da qualche settimane e a rafforzare i dubbi riguardo l’adeguatezza del materiale prescelto.
Parere del Consiglio federale del 17.6.2016
Il Consiglio federale non ha responsabilità specifiche riguardo alla scelta e l’impiego di pietre naturali nelle stazioni delle FFS. La decisione se utilizzarvi materiali indigeni o esteri compete all’impresa.
Domanda 1:
Secondo le informazioni fornite dalle FFS, la lastra in oggetto è stata posata un anno fa sulla rampa provvisoria per verificarne le proprietà quanto a insudiciamento e pulizie. Questa prassi, usuale per le pavimentazioni di aree a forte frequentazione, consente di ottenere indicazioni utili per il futuro esercizio. Dall’aprile 2016, quando sono iniziati i lavori di risanamento del marciapiede 1, il campione in questione è sottoposto a forti sollecitazioni fisiche. Tali sollecitazioni non si ripeteranno durante l’esercizio normale. Inoltre, la situazione attuale, con il fondo provvisorio, non è paragonabile a quella che si presenterà in avvenire nell’atrio.
Domanda 2:
La sostituzione di lastre difettose rientra fra le prestazioni fornite dal fabbricante nell’ambito della garanzia. Qualora il fabbricante, che ha sede nel Cantone, fosse impossibilitato, contro ogni previsione, a tener fede a un obbligo derivante dalla presenza di difetti occulti, le FFS possono trattenere il 10 per cento della somma del mandato e impiegarlo per ovviare al difetto. Alle FFS non vengono causati costi supplementari.
Domanda 3:
Secondo le FFS non vi è motivo di riconsiderare la decisione se una lastra posata su un fondo provvisorio subisce delle crepe a seguito di una sollecitazione eccessiva dovuta a lavori di costruzione.
Domanda 4:
Non è in corso alcuna valutazione. Le FFS non intendono rivedere la decisione.