Lettera aperta ad Andreas Meyer, CEO FFS

Chiusura sportello FTIA di Giubiasco — errare humanum est, perseverare autem Diabolicum

Egregio Direttor Meyer,

Le scrivo a seguito della lettura del comunicato diramato ieri sera dalla Federazione ticinese integrazione andicap (Ftia) dopo I‘incontro avuto venerdì scorso con i rappresentanti delle FFS riguardo il futuro delta biglietteria di Giubiasco. Stando alla comunicazione ricevuta, la posizione delle FFS è rimasta immutata e persevera nella volontà di chiudere definitivamente Io sportello. In alternativa le Ferrovie hanno espresso la volontà di integrare i collaboratori Ftia in aree o altri istituti.

Come lei sa, sul merito di quell‘infelice decisione ho già dedicato un‘interrogazione al Consiglio federale tuttora pendente. Se mi vedo costretto a rivolgerle oggi, signor Direttore, questo scritto è per manifestarle la mia profonda delusione di uomo e di politico per non voler mantenere la promessa che lei aveva avuto la cura di comunicarmi personalmente due settimane or sono per telefono. In quella conversazione mi segnalava un suo chiaro desiderio di rivedere una decisione di cui sembrava aver sottovalutato la portata negativa, sia per la reazione sollevata in Ticino sia a livello di immagine per le FFS.

Sono quindi rimasto basito alla lettura della sua proposta di compromesso che denota ancora una volta una scarsa conoscenza del progetto di Giubiasco. Le ricordo che esso si prefigge di includere professionalmente persone con andicap all‘interno di un progetto regionale più ampio di partenariato pubblico (cantone Ticino e comune di Giubiasco), para pubblico (FFS) e privati (penso in particolare ad associazioni che fanno capo ai servizi dello sportello). Grazie agli sforzi di questi partner, e non solo delle FFS, oggi la biglietteria permette di offrire cinque posti di formazione a persone con disabilità consentendo agli agli allievi di migliorare le proprie competenze grazie al contatto diretto con la clientela.

Mi sfugge invero la logica della reiterata posizione di chiusura da parte di FFS, che se concretizzata, da un Iato non muterà di una virgola ii piano di risparmi da 1.2 miliardi l‘anno già annunciato, dall‘altro si tradurre in un indecoroso smembramento di un progetto di formazione funzionante ed apprezzato da 15 anni, che ha contribuito a dare dignità professionale a diverse persone portatrici di andicap.

II valore di un‘azienda e dei suoi manager la si misura nelle capacità che dimostrano di avere nel saper riconoscere la diversità dei profili dei propri collaboratori adattandoli alle loro particolari esigenze. Capacità che consente loro anche di acquisire una migliore comprensione delle differenze tra gli utenti, le Ioro sensibilità, la loro provenienza regionale, soprattutto se periferica, senza contare del ritorno in termini di immagine per essere riconosciuta quale azienda socialmente responsabile. Voglio sperare che le FFS non abbiano del tutto perso questa capacità che da sempre la qualifica precipuamente come servizio al pubblico.

Concludo quindi con un auspicio che rappresenta nel contempo una nota di speranza: speranza che le FFS sappiano dare un futuro all‘importanza simbolica, umana, ma anche aziendale della biglietteria di Giubiasco al di là di ogni considerazione di ordine economico.

Per questo piccolo gesto, il Ticino ve ne sarà grato.

La ringrazio per l‘attenzione e porgo i miei migliori saluti.

 

Fabio Regazzi

Consigliere nazionale

Berna/Gordola, 26 settembre 2016

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