Interpellanza – Huawei e le sfide del 5G: rischi e opportunità per la Svizzera

Testo:
Alla luce della complessa partita geopolitica/economica che vede come protagonista il colosso cinese dell’high-tech Huawei, chiedo al Consiglio federale:

1. Come valuta le notizie provenienti dagli USA e dagli altri paesi circa i sospetti di frode, corruzione, spionaggio che coinvolgono Huawei?

2. Come valuta il pericolo di esporre la sicurezza del nostro Paese, sia dal profilo dei dati personali ma anche dello spionaggio industriale, a questa tecnologia straniera in un ambito così sensibile?

3. Intende intervenire, e se sì come, per limitare l’operatività di Huawei in attesa dell’esito delle indagini in corso?

4. Per evitare di dover dipendere da un paese straniero, che per altro dà poche garanzie di rispetto delle regole democratiche, perché la Svizzera non promuove la ricerca, lo sviluppo e la formazione allo sopo di acquisire competenze e Know-how nell’ambito della tecnologia 5G?

Motivazione:
Huawei è il numero uno della tecnologia – hardware e software – necessaria a far funzionare la rete globale di internet ed è molto attiva nell’acquisizione di commesse per costruire l’infrastruttura del nuovo network mobile ultra veloce 5G. Con sede in Svizzera dal 2008, l’azienda impiega attualmente circa 350 persone. Chi gestirà la nuova rete, potrà anche controllare il flusso di dati e informazioni e sarà potenzialmente in grado di cambiare, copiare e dirottare preziosi dati e informazioni, sensibili, sia dal profilo dei dati personali (vedi scandalo Cambridge Analytica), che dello spionaggio industriale. Sul piano internazionale si sono sommate le accuse circa eventuali operazioni dubbie da parte di Huawei. Dagli Stati Uniti giungono informazioni riguardo accuse di furto di tecnologia ai danni della telecom T-Mobile e fra le prove vi sarebbero anche i bonus pagati dall’azienda cinese ai suoi lavoratori che trafugano segreti high-tech, non da ultimo anche il clamoroso arresto della vicepresidente dell’azienda accusata di frode. Altre accuse riguardanti atti di spionaggio e di penetrazione il network governativo sono inoltre giunte dalla Polonia e sono in corso di verifica. A fronte di queste circostanze nascono legittimi dubbi e preoccupazioni che meritano attenzione e adeguate garanzie. Spontanea sorge poi la domanda a sapere come mai le aziende Svizzere attive nel high-tech non siano in grado di sviluppare una propria tecnologia in questo settore strategico

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