Presentazione Compasso, portale per l’integrazione professionale
Lugano, Hotel Pestalozzi, 21 febbraio 2019
Signor Martin Kaiser, presidente dell’associazione Compasso
Signora Fenina Erpf, direttrice di Compasso
Signora Monica Maestri, capo dell’ufficio dell’assicurazione invalidità
Signor Roberto Dotti, direttore della SUVA Bellinzona
Gentili ospiti, cari rappresentanti delle imprese ticinesi,
a nome dell’Unione Svizzera degli imprenditori vi saluto con piacere per questa “prima” di Compasso a sud delle alpi.
Compasso è un’associazione nata 10 anni fa sotto l’egida dell’USI ed è gestita con grande passione e competenza dal Presidente Martin Kaiser, responsabile del dossier delle assicurazioni sociali presso l’USI.
L’integrazione o la reintegrazione professionale è un tema che tocca tutti e riguarda uno degli aspetti più delicati del mercato del lavoro, poiché implica l’interazione tra imprese, persone colpite da malattia o infortuni, medici e uffici che si occupano delle assicurazioni sociali.
La sfida sta nel mettere in rete di tutti questi attori. Questo, lo vedrete, è anche la strategia e la missione – vincente – di Compasso. Anche perché, come potete immaginare, l’integrazione o reintegrazione professionale è lungi dell’essere un processo semplice.
Reintegrare va innanzitutto a beneficio del collaboratore stesso, che non perde in questo modo il contatto con il posto di lavoro e con la realtà quotidiana. Un processo di guarigione spesso è velocizzato se il collaboratore può, nel limite delle sue possibilità, ritornare in azienda in modo graduale e avere così una giornata di nuovo strutturata. È nell’interesse anche dello Stato, dunque della collettività, la quale non sarà chiamata a prendersi a carico di persone in uno stato invalidante, o lo sarà solo parzialmente dal momento che la collaboratrice o il collaboratore potrà comunque continuare a dare il proprio contributo.
Non da ultimo è anche nell’interesse delle imprese che non perdono know how e competenze che spesso sono tra i fattori più difficili da reperire, in particolare in certi settori.
Favorire questa situazione win win è nell’interesse ma anche nella responsabilità di tutti: anche delle imprese. Per questa ragione l’USI – associazione padronale svizzera – si impegna fortemente a favore degli strumenti di Compasso. L’Associazione è conosciuta nella Svizzera interna e nella Svizzera francese ma non ancora da noi. Sono contento che da oggi sia attiva anche in Ticino offrendo le sue competenze soprattutto alle PMI, le quali – più delle grandi organizzazioni – possono soffrire per l’assenza di una loro collaboratrice o collaboratore. Gli strumenti a disposizione delle imprese sono semplici e intuitivi e vertono soprattutto a migliorare le conoscenze delle aziende in un campo complesso come quello della assicurazioni sociali.
In questo ordine di idee, mi permetto di ricordare un’altra iniziativa di successo, svoltasi qualche giorno fa (ndr. 19 febbraio 2019) che vede il coinvolgimento diretto dei nostri partner della CC-Ti deell’Ufficio AI del Cantone, qui rappresentato dalla signora Monica Maestri. Questa manifestazione, lanciata 7 anni fa, valorizza ogni anno il lato umano di quelle aziende attive in Ticino che facilitano il reinserimento lavorativo di persone lese nella loro salute.
Questo anche per dire che il mondo delle imprese ticinesi è molto sensibile al tema del reinserimento dei propri collaboratori ed è disponibile a collaborare con lo Stato nella misura in cui le pratiche siano semplici e non onerose. In altre parole: con il minor impatto burocratico possibile!
A livello politico i risultati di questo parternariato potranno avere nel medio lungo termine anche un tangibile effetto finanziario, non fosse altro perché potrebbero contenere il forte indebitamento dell’assicurazione invalidità (attorno ai 10 miliardi di franchi!).
Non mi dilungo oltre: ringrazio Martin Kaiser per il suo eccezionale impegno a favore di Compasso e dell’Usi – di cui è considerato l’eminenza grigia nell’ambito delle assicurazione sociali – e la direttrice Fenina Erpf per aver fatto in modo che Compasso trovi una sua sede anche al sud delle Alpi.
Vi ringrazio dell’attenzione.
Fabio Regazzi
Consigliere nazionale
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