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Fabio Regazzi
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Interpellanza – Progetto terzo binario a Bellinzona: le FFS devono rispettare la legge

25 Settembre 2019/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo

Chiedo al Consiglio federale:

1. È informato che le FFS nel progetto per la realizzazione del terzo binario a Bellinzona prevedono superamento di ben 4,2 volte (!) il valore limite del flusso elettromagnetico (microtesla) imposto dall’Ordinanza federale sulle radiazioni non ionizzanti (ORNI)?

2. Come valuta questa situazione e anche il fatto che le FFS non hanno ritenuto di informare le autorità comunali di Bellinzona e gli abitanti potenzialmente toccati, fra i quali ci sono anche degli allievi di scuola elementare che frequentano una palestra?

3. Ritiene accettabile, come hanno lasciato intendere nel Rapporto di impatto ambientale (RIA), che le FFS – azienda di proprietà della Confederazione – a fronte di un superamento di oltre il 400 percentuale chiedano una deroga ai limiti imposti dall’ORNI?

4. Intende intervenire sulle FFS affinché queste disposizioni a tutela della salute pubblica vengano rispettate? Se no, non ritiene che ci sarebbe una disparità di trattamento con le aziende private creando un pericoloso precedente?

Motivazione

Nell’ambito della realizzazione del progetto di terzo binario a Bellinzona le FFS prevedono un superamento del flusso elettromagnetico (microtesla) provocato dalla linea di contatto da 15 000 Volt di ben 4,2 volte (!) rispetto al limite imposto dall’ORNI. Stando a quanto dichiarato ai media dal sindaco di Bellinzona, di questo importante superamento né il Municipio e nemmeno i confinanti toccati erano stati informati. Da parte loro le FFS, nel relativo RIA hanno preannunciato di voler chiedere una deroga all’ORNI, lasciando intendere che non esistono margini di manovra nei limiti della fattibilità tecnica e finanziaria per ulteriori ottimizzazioni. Il tema ha suscitato una viva preoccupazione sia a livello dell’autorità politica comunale che della popolazione potenzialmente toccata, e in particolare dei genitori degli allievi della scuola elementare di Bellinzona Sud, la cui palestra si trova nel perimetro toccato dalle radiazioni; l’associazione che li rappresenta ha inoltrato opposizione contro il progetto, che va ad aggiungersi a quella del Municipio di Bellinzona e di diversi confinanti. A fronte di questa situazione, il Consiglio federale dovrebbe intervenire sulle FFS affinché vengano adottati tutti i provvedimenti necessari per rispettare le disposizioni legali in materia di salute pubblica: da un’azienda della Confederazione è lecito attendersi che dia il buon esempio!

Interpellanza – Nuova ubicazione delle Officine FFS ad Arbedo-Castione: come si intende affrontare il tema degli espropri delle superfici necessarie e in particolare di quelle agricole?

13 Giugno 2018/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo:

Chiedo al CF:

  1. Corrisponde al vero che l’ubicazione di Lodrino quale futura sede delle Officine è stata valutata senza informare le autorità locali? Se sì, come si spiega?
  2. Per quanto riguarda l’opzione di Arbedo-Castione quante sono le superfici industriali e agricole che dovrebbero essere espropriate?
  3. I proprietari interessati sono stati preventivamente coinvolti e informati?
  4. Conferma che nell’ambito della prevista procedura è necessario un piano settoriale, giusta l’art. 18 cpv. 5 LFerr? Se no, quale procedura si applica?
  5. Sono state adeguatamente valutate le possibili implicazioni di possibili ricorsi e i relativi ritardi per la realizzazione del progetto? Se sì, quali sono le conclusioni?

 

Motivazione:

Nelle scorse settimane è la arrivata la conferma circa la decisione delle FFS di spostare la sede delle Officine di Bellinzona ad Arbedo-Castione. Contestualmente le stesse FFS hanno comunicato di aver inoltrato all’UFT una richiesta per una zona di progettazione riservata per ca. 150’000 mq. per impianti ferroviari. Questa opzione ha prevalso su altre due possibili ubicazioni, e segnatamente Bodio-Giornico e Lodrino. Nel frattempo sono emersi alcuni elementi che stanno suscitando qualche perplessità ed alcune legittime domande. La prima è quella legata alla presunta candidatura del Comune di Riviera ad ospitare le Officine, visto che si è poi appreso che nessuno (nè Comune e nè l’ERS) ne fossero a conoscenza: un fatto per lo meno curioso. Ma tornando alla variante prescelta la questione centrale riguarda la necessità di esproprio di una superficie importante di terreni privati che hanno già provocato delle reazioni di preoccupazione fra i proprietari toccati, in particolare un’azienda del settore dei trasporti e degli inerti che occupa ca. 300 dipendenti che teme per il proprio futuro. Ancora più critico appare il tema dei preannunciati espropri di terreni agricoli, che toccherebbero importanti e pregiate superfici SAC (superfici di avvicendamento agricolo). La reazione dell’associazione dei contadini ticinesi non si è fatta attendere, la quale ha già preannunciato battaglia a tutela degli interessi della categoria. Scopo della presente interpellanza è dunque quello di capire quali sono i rischi legati all’opzione prescelta per la nuova ubicazione delle Officine, per non pregiudicare la realizzazione di questo importante progetto per il nostro Cantone.

Interpellanza – La politica di investimenti della Confederazione attraverso le sue aziende para-pubbliche: quale responsabilità sociale?

1 Ottobre 2017/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo

Chiedo al Consiglio federale di:

1. indicare l’evoluzione degli ordinativi di acquisti di prodotti (escluso il nuovo materiale rotabile) delle FFS nei confronti delle aziende elvetiche negli ultimi 5 anni e in particolare in quelle con sede in Ticino?

2. se da questi dati, come ci risulta da alcune verifiche effettuate presso alcune aziende che intrattengono da anni rapporti commerciali con le FFS, dovesse risultare una diminuzione degli acquisti da parte delle stesse, come spiega questa evoluzione?

3. conferma che è in atto un processo di insourcing di talune attività da parte delle FFS, ossia il trasferimento di settori produttivi al suo interno, e risp. di sostituzione di fornitori svizzeri con aziende estere? Se sì, quali sono le ragioni che giustificano questo trend?

4. se non ritiene che la responsabilità sociale d’impresa, tema oggetto di un recente rapporto del CF, non debba anche includere, per quanto possibile, una politica di acquisti presso aziende elvetiche?

Motivazione

Nel recente rapporto intermedio del Consiglio federale sull’avanzamento del piano d’azione 2015-2019 sulla responsabilità d’impresa, si legge che “La Confédération montre l’exemple en adoptant un comportement d’entreprise responsable dans ses propres activités, que ce soit dans son rôle d’employeur, d’investisseur, d’acquéreur ou de propriétaire d’entreprises (entreprises liées à la Confédération)”. Nel medesimo documento vengono citati diversi obiettivi sociali tra cui il diritto al lavoro, la parità salariale, la conciliabilità lavoro e famiglia, ecc. Sarebbe pertanto auspicabile che questi principi venissero in primis applicati dalle aziende detenute dalla Confederazione, come le FFS, che sono un importante datore di lavoro nonché un cliente strategico per molte aziende elvetiche, soprattutto nelle zone periferiche. Invece, da dati assunti, si osserva una progressiva quanto importante diminuzione delle ordinazioni da parte delle FFS presso diverse aziende. Sorge la domanda a sapere se le FFS non stiano sostituendo i loro fornitori elvetici con aziende estere o se non stiano operando l’insourcing, trasferendo al suo interno compiti sinora svolti da aziende locali. Il ruolo della Confederazione nella tanto declamata responsabilità sociale dovrebbe contemplare da parte di aziende para-pubbliche un occhio di riguardo rivolto alle aziende elvetiche attraverso una politica di acquisti sostenibile e responsabile.

Domanda – Perché Milano diventa sempre più lontana?

29 Novembre 2016/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Testo:

Nell’era dell’alta velocità e delle connessioni transfrontaliere, Milano sarà ancora più lontana da Lugano.

Dopo 50 anni e 22 miliardi di investimenti Lugano-Milano dista in treno 76 a 86 minuti, quindi oltre 20 minuti in più rispetto al vecchio Trans Europe Express che assicurava il collegamento in 64 minuti. Un paradosso!

Chiedo al Consiglio federale:

– Come valuta questa situazione?

– Di chi è la colpa dei ritardi?

– Cosa si intende fare per tornare almeno ai tempi di percorrenza degli anni 1960 e magari migliorarli?

Risposta del CF:

L’apertura della galleria di base del San Gottardo, prevista per il dicembre 2016, ridurrà i tempi di viaggio sull’asse nord-sud di una trentina di minuti fra Arth-Goldau e Bellinzona. I tempi di percorrenza fra Bellinzona e Milano non diminuiranno per il momento, mentre quelli dell’Eurocity fra Lugano e Milano aumenteranno da 67 a 76 minuti: ciò è inevitabile poiché non è ancora possibile conciliare al meglio le tracce disponibili sulla tratta del San Gottardo con quelle sulla tratta per Milano. Una sola coppia di treni Eurocity al giorno presenta tempi di percorrenza di 86 minuti: questa coppia, che si aggiunge ai treni Eurocity garantiti ogni due ore in Italia, è in conflitto con i collegamenti suburbani dell’area metropolitana di Milano.

I tempi di percorrenza potranno ridursi solo dopo il cambio d’orario in dicembre 2020, ossia una volta ultimati i lavori di realizzazione del corridoio di 4 metri e aperta la galleria di base del Ceneri. Da quel momento sono previsti per i treni Eurocity tempi di percorrenza di 65 minuti sulla tratta Lugano-Milano; in pratica si eguaglierà cosi il Trans Europe Express.

Lettera aperta ad Andreas Meyer, CEO FFS

27 Settembre 2016/0 Commenti/in Articoli /da admin

Chiusura sportello FTIA di Giubiasco — errare humanum est, perseverare autem Diabolicum

Egregio Direttor Meyer,

Le scrivo a seguito della lettura del comunicato diramato ieri sera dalla Federazione ticinese integrazione andicap (Ftia) dopo I‘incontro avuto venerdì scorso con i rappresentanti delle FFS riguardo il futuro delta biglietteria di Giubiasco. Stando alla comunicazione ricevuta, la posizione delle FFS è rimasta immutata e persevera nella volontà di chiudere definitivamente Io sportello. In alternativa le Ferrovie hanno espresso la volontà di integrare i collaboratori Ftia in aree o altri istituti.

Come lei sa, sul merito di quell‘infelice decisione ho già dedicato un‘interrogazione al Consiglio federale tuttora pendente. Se mi vedo costretto a rivolgerle oggi, signor Direttore, questo scritto è per manifestarle la mia profonda delusione di uomo e di politico per non voler mantenere la promessa che lei aveva avuto la cura di comunicarmi personalmente due settimane or sono per telefono. In quella conversazione mi segnalava un suo chiaro desiderio di rivedere una decisione di cui sembrava aver sottovalutato la portata negativa, sia per la reazione sollevata in Ticino sia a livello di immagine per le FFS.

Sono quindi rimasto basito alla lettura della sua proposta di compromesso che denota ancora una volta una scarsa conoscenza del progetto di Giubiasco. Le ricordo che esso si prefigge di includere professionalmente persone con andicap all‘interno di un progetto regionale più ampio di partenariato pubblico (cantone Ticino e comune di Giubiasco), para pubblico (FFS) e privati (penso in particolare ad associazioni che fanno capo ai servizi dello sportello). Grazie agli sforzi di questi partner, e non solo delle FFS, oggi la biglietteria permette di offrire cinque posti di formazione a persone con disabilità consentendo agli agli allievi di migliorare le proprie competenze grazie al contatto diretto con la clientela.

Mi sfugge invero la logica della reiterata posizione di chiusura da parte di FFS, che se concretizzata, da un Iato non muterà di una virgola ii piano di risparmi da 1.2 miliardi l‘anno già annunciato, dall‘altro si tradurre in un indecoroso smembramento di un progetto di formazione funzionante ed apprezzato da 15 anni, che ha contribuito a dare dignità professionale a diverse persone portatrici di andicap.

II valore di un‘azienda e dei suoi manager la si misura nelle capacità che dimostrano di avere nel saper riconoscere la diversità dei profili dei propri collaboratori adattandoli alle loro particolari esigenze. Capacità che consente loro anche di acquisire una migliore comprensione delle differenze tra gli utenti, le Ioro sensibilità, la loro provenienza regionale, soprattutto se periferica, senza contare del ritorno in termini di immagine per essere riconosciuta quale azienda socialmente responsabile. Voglio sperare che le FFS non abbiano del tutto perso questa capacità che da sempre la qualifica precipuamente come servizio al pubblico.

Concludo quindi con un auspicio che rappresenta nel contempo una nota di speranza: speranza che le FFS sappiano dare un futuro all‘importanza simbolica, umana, ma anche aziendale della biglietteria di Giubiasco al di là di ogni considerazione di ordine economico.

Per questo piccolo gesto, il Ticino ve ne sarà grato.

La ringrazio per l‘attenzione e porgo i miei migliori saluti.

 

Fabio Regazzi

Consigliere nazionale

Berna/Gordola, 26 settembre 2016

Interpellanza – FFS e le misure di risparmio sulle spalle delle persone con andicap

12 Settembre 2016/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin
Testo:
Le FFS hanno deciso – a partire del 31.12.2017 – di non rinnovare più il contratto di collaborazione con la Federazione ticinese integrazione andicap (Ftia), che attualmente offre servizi legati ai trasporti alla stazione di Giubiasco, anche per conto del comune. Questo progetto assicura una formazione e un lavoro a 9 persone portatrici di andicap. Lo sportello di Giubiasco, unico nel suo genere, concretizza gli obiettivi della politica del Consiglio federale per una migliore integrazione delle persone con handicap nel mondo del lavoro ed è inoltre un importante centro formativo e professionale per le persone con disabilità.
Chiedo al CF:
1. Quali sono i motivi che hanno portato le FSS alla sua chiusura?
2. Qual è il risparmio stimato derivato da questa decisione?
3. Nell’ambito del pacchetto di risparmi decisi dalle FFS per il 2017, la chiusura dello sportello ammonta a quanto in termini percentuali?
4. È al corrente che questa decisione presa unilateralmente dalle FFS, con modalità di comunicazione discutibili, azzera anni di lavoro di tre partner istituzionali: Confederazione, cantone (attraverso l’Ufficio Assicurazione invalidità) e comune (Giubiasco)?
5. Quali alternative sono al vaglio delle FFS per consentire alle 9 persone impiegate di poter proseguire la propria formazione e il proprio inserimento professionale?
6. Non ritiene che questa decisione sia in netto contrasto con la politica di integrazione promossa dalla Confederazione per migliorare la situazione dei disabili?
7. Un’azienda parapubblica come le FFS non dovrebbe fungere da modello ed dare l’esempio a favore di una migliore integrazione professionale delle persone con andicap?
8. Come valuta  questa decisione l’Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità?
Motivazione:
La Svizzera ha adottato diverse misure a sostegno di una migliore integrazione delle persone disabili. La legge sui disabili, diverse revisioni della legge sull’assicurazione per l’invalidità e il nuovo diritto di protezione degli adulti hanno notevolmente migliorato la situazione dei disabili nel nostro Paese. L’autodeterminazione e la partecipazione dei portatori di andicap vengono inoltre promosse dalla politica d’integrazione dello Stato sociale, a livello federale, cantonale e comunale. A maggior ragione un’azienda parastatale dovrebbe attenersi a questi principi e dare il buon esempio e non il contrario.

Interpellanza – Travertino romano alla stazione FFS di Bellinzona: una scelta che mostra già le prime crepe…

27 Aprile 2016/in Atti parlamentari /da admin

Testo
Alla stazione FFS di Bellinzona, la cosiddetta “Porta del Ticino”, dopo alcune settimane di prova su un campione di travertino romano posato nel sottopassaggio di accesso alla stazione, sono già emerse le prime crepe e segni di rapido degrado. Il manifestarsi e la presenza di crepe e di fessure non deve essere mai sottovalutata: normalmente è sintomatica di una insufficiente solidità del materiale o di una sua inadeguatezza. Chiedo pertanto al Consiglio federale:
1. Che indicazioni si possono trarre dalle prime crepe visibili sul campione di travertino romano posato alla stazione di Bellinzona?
2. In caso di inaffidabilità del materiale, che potrebbe costringere le FFS a doverlo riparare e/o sostituire dopo breve tempo, chi si assumerà i costi delle lastre crepate visto che il materiale verrà fornito da un’azienda italiana?
3. Alla luce dei risultati emersi dal campione, non si ritiene di riconsiderare la decisione di scegliere il travertino romano rispetto al materiale indigeno più affidabile?
5. Corrisponde al vero che i responsabili degli spazi all’interno della Stazione stiano valutando l’utilizzo di altro materiale a causa dei problemi causati dal travertino?

Motivazione
La decisione di impiegare il Travertino romano, una pietra estera, ha suscitato vive incomprensioni e proteste in Ticino, dove il settore del granito sta attraversando una grave crisi a causa della concorrenza estera (recentemente sono fra l’altro stati annunciati decine di licenziamenti).
In una precedente interpellanza (16.3090), oltre a spiegare quanto fosse inopportuna dal profilo simbolico e a mettere in dubbio la qualità del materiale, avevo attirato l’attenzione del Consiglio federale riguardo l’esistenza di valide alternativa nel granito del Ticino, estratto a pochi chilometri da Bellinzona.
Un recente sopralluogo in stazione ha purtroppo permesso di evidenziare delle crepe sul campione di travertino posato da qualche settimane e a rafforzare i dubbi riguardo l’adeguatezza del materiale prescelto.

Parere del Consiglio federale del 17.6.2016
Il Consiglio federale non ha responsabilità specifiche riguardo alla scelta e l’impiego di pietre naturali nelle stazioni delle FFS. La decisione se utilizzarvi materiali indigeni o esteri compete all’impresa.

Domanda 1:
Secondo le informazioni fornite dalle FFS, la lastra in oggetto è stata posata un anno fa sulla rampa provvisoria per verificarne le proprietà quanto a insudiciamento e pulizie. Questa prassi, usuale per le pavimentazioni di aree a forte frequentazione, consente di ottenere indicazioni utili per il futuro esercizio. Dall’aprile 2016, quando sono iniziati i lavori di risanamento del marciapiede 1, il campione in questione è sottoposto a forti sollecitazioni fisiche. Tali sollecitazioni non si ripeteranno durante l’esercizio normale. Inoltre, la situazione attuale, con il fondo provvisorio, non è paragonabile a quella che si presenterà in avvenire nell’atrio.

Domanda 2:
La sostituzione di lastre difettose rientra fra le prestazioni fornite dal fabbricante nell’ambito della garanzia. Qualora il fabbricante, che ha sede nel Cantone, fosse impossibilitato, contro ogni previsione, a tener fede a un obbligo derivante dalla presenza di difetti occulti, le FFS possono trattenere il 10 per cento della somma del mandato e impiegarlo per ovviare al difetto. Alle FFS non vengono causati costi supplementari.

Domanda 3:
Secondo le FFS non vi è motivo di riconsiderare la decisione se una lastra posata su un fondo provvisorio subisce delle crepe a seguito di una sollecitazione eccessiva dovuta a lavori di costruzione.

Domanda 4:
Non è in corso alcuna valutazione. Le FFS non intendono rivedere la decisione.

Interpellanza – Travertino romano alla stazione FFS di Bellinzona. Uno schiaffo all’industria del granito ticinese

15 Marzo 2016/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Per la pavimentazione della nuova stazione di Bellinzona, le FFS hanno previsto il travertino romano, una roccia calcarea italiana, invece di privilegiare un materiale analogo pregiato e apprezzato anche all’estero, oltretutto a chilometro zero come il granito e il marmo ticinese!

Il Consiglio federale è invitato a rispondere alle seguenti domande:

1. Non ritiene che la scelta di un materiale estero per la realizzazione della stazione “Porta del Ticino”, al di là dei gusti soggettivi degli architetti, sia inopportuna e incoerente on la valenza simbolica della stessa?

2. Questa scelta si giustifica solo per ragioni estetiche?

3. In alternativa al travertino è stata esaminata l'”opzione ticinese”, il marmo Cristallina (con caratteristiche estetiche analoghe al travertino, ma di qualità superiore) estratto a Peccia (Valle Maggia), a 40 chilometri da Bellinzona, invece dei 700 del travertino? Se sì, perché è stata scartata?

4. A monte della scelta del travertino è stata valutata la gestione della sua estrazione, come pure l’impatto ambientale e sociale vigenti in Italia, in raffronto con le condizioni offerte dalle imprese di granito svizzero?

5. Condivide il parere secondo cui le sue imprese, nella fattispecie le FFS, ma anche uffici come l’USTRA, debbano assumere una funzione esemplare nell’impiego di materiale svizzero prodotto a condizioni ambientale sociali nettamente migliori della pietra di provenienza estera?

6. È disposto ad intervenire affinché nelle gare di appalto delle sue imprese (FFS, Posta, ecc.) e uffici (USTRA, ecc.), venga privilegiato, a parità di caratteristiche, il granito indigeno?

MOTIVAZIONE
La decisione – supportata unicamente da ragioni estetiche (v. comunicato stampa delle FFS del 17 febbraio 2016) – di impiegare il travertino romano ha suscitato vive incomprensioni e proteste in Ticino: dal punto di vista simbolico ed economico si tratta di una scelta molto discutibile e anche opinabile dal punto di vista estetico visto che in Ticino esiste un’alternativa, il marmo Cristallina di Peccia. Mentre in Ticino gli enti di politica regionale prodigano sforzi per promuovere la filiera della pietra e aiutare un settore storico che attraversa grandi difficoltà, la Confederazione, per mano dell’azienda FFS, privilegia l’impiego di una pietra straniera per la realizzazione di quella che è stata pomposamente definita “Porta del Ticino” dell’opera ferroviaria svizzera del secolo.

PARERE DEL CONSIGLIO FEDERALE DEL 04.05.2016
1. Il Consiglio federale comprende il punto di vista dell’autore dell’interpellanza. L’utilizzo di una pietra di provenienza ticinese avrebbe rafforzato la valenza simbolica di “Porta del Ticino” dell’atrio della stazione di Bellinzona.

2. Secondo quanto dichiarato dalle FFS, la scelta dei materiali costruttivi dipende da criteri estetici, funzionali ed economici. Le FFS effettuano i loro acquisti su base concorrenziale, valutando essenzialmente quale sia l’offerta economicamente più favorevole e adoperandosi affinché la procedura si svolga in modo trasparente ed equo. In particolare, si vuole evitare che le offerte siano valutate in base a criteri non pertinenti e che determinati offerenti siano preferiti ad altri.

3./4. Nella scelta dei materiali costruttivi, se possibile le FFS considerano anche alternative locali. In concreto, per la stazione di Bellinzona sono state valutate le seguenti pietre: il marmo Cristallina bianco, il granito di Peccia, il granito di Onsernone e il travertino. La scelta delle FFS è caduta sul travertino in quanto rappresentava l’alternativa migliore dal punto di vista estetico, funzionale ed economico. La fornitura e la posa della pietra naturale scelta sono state affidate a un’impresa ticinese. Per questi lavori sono stati stanziati 150 000 franchi. Il costo del travertino ammonta a circa 40 000 franchi.

5. Il Consiglio federale attribuisce importanza alla sostenibilità ambientale e sociale. Nel caso concreto, le FFS non hanno confrontato le condizioni di estrazione presso le imprese italiane con quelle presso le imprese ticinesi.

6. Nel caso concreto, secondo il Consiglio federale sarebbe stato certamente opportuno, vista l’importanza della stazione di Bellinzona, scegliere materiali adatti alla sua immagine di “Porta del Ticino”. Tuttavia, trattandosi di una decisione che rientra nella responsabilità operativa delle FFS, esso non intende intervenire. La legge federale sugli acquisti pubblici è in fase di revisione; il relativo dibattito pubblico va quindi svolto in questa sede.

Domanda – Ritardi sulla linea ferroviaria del Gottardo: cosa sta succedendo?

11 Marzo 2016/0 Commenti/in Atti parlamentari /da admin

Da alcuni mesi i treni che assicurano il collegamento lungo la linea del Gottardo, oltre ai noti problemi già denunciati, subiscono sovente ritardi piuttosto importanti, con spiacevoli conseguenze per i passeggeri (in part. perdita di coincidenze).

Chiedo al CF:

1) Conferma i problemi di ritardo sulla linea del Gottardo con un sensibile peggioramento rispetto al passato?

2) Quali sono le cause di tali ritardi?

3) Come intendono ovviare le FFS a questi problemi?

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