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Il tema dello sciopero del 29 febbraio ha acceso la discussione. Regazzi: “Un’operazione ingiustificata nel momento attuale”. Pronzini: “I settori privati sono precari perché ci sono padroni come lui“.
È stata decisamente calda la puntata di Matrioska andata in onda ieri sera su Teleticino, con il conduttore Marco Bazzi che a tratti ha faticato a mantenere l’ordine. Il tema al centro del dibattito, lo sciopero del 29 febbraio indetto dalla Rete per la difesa delle pensioni per il mancato riconoscimento del rincaro per gli statali e per i lavoratori dei servizi parapubblici, ha infiammato la discussione. Chiamato a esprimersi sulla mobilitazione, il presidente dell’USAM e consigliere agli Stati Fabio Regazzi si è detto “molto scettico su questa operazione”, che sembra “ingiustificata ed eccessiva nell’attuale momento, difficile per l’economia”. Sentire che si lancia lo sciopero perché non viene riconosciuto il rincaro e la questione della non sostituzione del 20% dei partenti “a me fa un po’ specie. Io credo che sia una misura assolutamente sproporzionata e ingiustificata nel contesto in cui viene chiesta. È un diritto costituzionale, ma mi si permetta di ritenerlo eccessivo e poco rispettoso nei confronti degli altri lavoratori del cantone, confrontati con restrizioni e rincari che toccano tutti. Adesso vedremo chi aderirà”.
PRONZINI: “LO SCIOPERO È LEGITTIMO”
“Trovo scioccante l’intervento di Regazzi”, ha subito replicato il sindacalista Matteo Pronzini. “I settori privati sono precari perché ci sono padroni come lui che creano la precarietà. Dovrebbe vergognarsi. È inutile venire da una parte a voler peggiorare e poi dire ‘i dipendenti pubblici sono privilegiati’”. Questo sciopero “è legittimo e ha tutti i crismi per essere fatto. Non ci sono privilegiati: ciò che si rivendica è il carovita, ovvero il voler recuperare la perdita di potere d’acquisto dovuto al fatto che è aumentato tutto”. E questa “è una lotta che unisce i lavoratori e coinvolge molti settori”. In conclusione, Pronzini ha detto di ritenere “vergognoso voler dare la paghetta di 400 franchi” (riferendosi alla possibilità di un’indennità ‘una tantum’ emersa dal Consiglio di Stato, ndr).
REGAZZI: “PRONZINI NON HA CAPITO COME FUNZIONA L’ECONOMIA DI MERCATO”
“Non riesco a capire se Pronzini ci è o ci fa”, ha commentato ancora Regazzi. “Dice che noi creiamo la precarietà. Evidentemente lui non ha capito come funziona l’economia di mercato e se nella sua vita avesse pagato uno stipendio, si sarebbe reso conto di cosa vuol dire stare in un regine di economia di mercato”. La precarietà “purtroppo esiste. In secondo luogo, Pronzini mente sapendo di mentire, perché la Regazzi ha due contratti collettivi: abbiamo già concesso il rincaro in base al CCL e, inoltre, abbiamo riconosciuto sulla massa salariale del 2023 per il 2024 un aumento complessivo di oltre il 2%”.